25 gennaio 2009

AWAARA



In religioso silenzio provo a scrivere qualcosa su un classico della storia di Bollywood, nonché uno dei miei film preferiti di sempre, nato dal genio di Raj Kapoor, attore, regista, produttore, un uomo affascinante e dotato di incredibile umiltà, la prima vera grande star, ancora ricordato con immancabile commozione e nostalgia.
Raj ha girato questo film quando aveva solo 27 anni, Awaara, la sua opera più grandiosa e completa, tutt’ora continua ad essere una grande fonte d’ispirazione. Mescola sapientemente elementi del noir e del dramma, incantate sequenze oniriche, esplora complesse dinamiche sociali senza dimenticarsi dei più semplici, ma non meno dolorosi, problemi familiari. Nonostante la densità dei contenuti e la sua vocazione artistica Awaara non si dimentica di regalare allo spettatore anche momenti di delicata magia, intrattenimento ed evasione.
Uno dei tanti argomenti affrontati dal film è la presunta ereditarietà di qualità e difetti da generazione in generazione. Il figlio di un avvocato è veramente destinato ad essere un esempio di virtù e il figlio del bandito è predisposto solo a diventare tale? Cos’è che decide il destino di un uomo, il sangue o le circostanze?

TRAMA
Un illustre avvocato (Prithviraj Kapoor) si è da poco unito ad una donna a lui devota (Leela Chitnis), ma a turbarne la tranquillità arriva il bandito Jagga (KN Singh), accusato ingiustamente dallo stesso solo perché figlio di un criminale vero. Jagga rapisce la giovane donna e la rilascia solo nel momento in cui scopre che aspetta un figlio da suo marito. E qui la sua vendetta diviene ancora più amara, perché l’avvocato non esiterà a cacciare la moglie di casa pur di mantenere intatta la sua immagine sociale, nel dubbio che il bambino possa non essere suo. Raj (Raj Kapoor) cresce negli slums di Bombay e viene, dallo stesso Jagga iniziato al crimine ; nel momento in cui rincontra Rita (Nargis), l’amica d’infanzia, inizia a cercare una vita diversa ma la società l’ha già schedato come chor / ladro, junglee / selvaggio, awaara / vagabondo.

Combattuto tra istinto e razionalità, Raj è un personaggio complesso, si muove tra gli strati più alti e più bassi della società con estrema naturalezza, ma è come se non appartenesse a nessuno di questi mondi.
Malgrado abbia ben 2 figure paterne provenienti da ambienti fortemente diversi (Jagga il bandito che l’ha cresciuto e Raghunath, il padre naturale) Raj è soprattutto un individuo autonomo, completamente indipendente e sempre in lotta sia con l’uno che con l’altro.

Il giudice Raghunath possiamo vederlo come un rappresentante della tradizione, della società patriarcale, dei rigidi principi morali, della lotta al mantenimento della rispettabilità. La sua casa, monumentale e inaccogliente, ne riflette la personalità cupa e austera, decorata con emblemi del passato coloniale , come orologi inglesi, scaloni vittoriani, inquietanti arredamenti.

Allo stesso tempo, il personaggio di Rita introduce la modernità.
Una donna avvocato dal carattere forte e deciso; indossa sia saree che abiti occidentali, appare in costume da bagno, non esita a incoraggiare le attenzioni di Raj, piuttosto audace per una ragazza del suo tempo pronunciare la frase: “let the boat sink”… Questa bellissima immagine femminile ha nel film il volto di Nargis, musa ispiratrice di Raj Kapoor come uomo e come regista, oltre che una delle migliori attrici che il cinema indiano abbia mai conosciuto. Raj nei suoi film l’ha saputa valorizzare al massimo, arrivando persino a divinizzarla.

Ci sarebbe molto, troppo, di cui parlare, cercherò di fare una sintesi per non scivolare in un monologo senza fine:

- Il tema del regalo:
In due momenti il film si concentra sul compleanno di Rita. Da bambino Raj ruba un fiore per sistemarglielo nei capelli, da adulto cerca però di stupirla con un dono molto meno semplice e fugace, una collana di brillanti rubata al giudice, incorruttibile e lussuosa.
Ma solo nell'ultima scena del film Raj riuscirà veramente ad offrire un regalo autentico alla sua amata: un gioiello che gli ha lasciato la madre, di sicuro meno prezioso ma carico di valore affettivo e ricordi.

- Paradiso / inferno, sogno / incubo, libertà/ costrizione ,
il protagonista è costantemente combattutto dalla sovrapposizione nella sua vita di questi elementi.

- costanti simbologie:
La barca, dove ha luogo l’incontro tra Raj e Rita, è un territorio neutro, dove i due possono amarsi senza preoccuparsi, per il momento, della società.

Gli inquietanti volti degli angeli barocchi pronti a giudicare le pessime scelte compiute dall’avvocato ( tra l’altro, immagini molto simili le ritroviamo in altri film con Raj Kapoor: Jagte Raho e Sangam, in entrambi compaiono dei soprammobili che puntano gli occhi sulle azioni dei protagonisti)

- La lettera R come iniziale per Raj, Rita e Raghunath
E il gioco di parole tra Jugga , nome del bandito e Judge/Justice

- Raj ripete più volte la frase “se mi ha preso per ladro, è colpa dell’apparenza”
Confonde le sue emozioni, maschera la tristezza, è un gentiluomo che si comporta da ladro e un ladro che nasconde la sua innata nobiltà.

Che altro mi sono dimenticata?
La fotografia, di sublime bellezza, e la musica, fatta per essere portata nel cuore,
I più intellettuali sapranno aggiungere richiami al cinema di Chaplin e ai personaggi di Dickens, io mi limito a venerare un capolavoro senza età cercando di fare ordine tra le tante sensazioni che tale opera può scatenare.

Il mio giudizio sul film: ***** 5/5

Anno : 1951

Regia : Raj Kapoor

Traduzione del titolo: Il vagabondo

Raj Kapoor .... Raj
•Nargis .... Rita
•Prithviraj Kapoor .... Judge Raghunath
•Leela Chitnis .... Leela Raghunath
•K.N. Singh .... Jagga
•Shashi Kapoor .... Raj da bambino
•Cukoo...... la ballerina nel brano "Ek do teen"

Colonna sonora di : Shankar – Jaikishan
Playback singers : Mukesh e Lata Mangeshkar


ALTRE INFORMAZIONI:

- La fantastica coppia  Raj Kapoor / Nargis, appare in altri film indimenticabili, tra i miei preferiti : Chori Chori, Aah, Barsaat  e Shree 420.

- Nel film compaiono 4 generazioni di Kapoor , L. B. Nath (il giudice che presiede l’udienza finale ), Pritavraj (giudice Ragunath) , Raj e Shashi (Raj da bambino)

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