19 settembre 2010

U D A A N


Immaginate di ambientare il romanzo Come Dio comanda di Niccolò Ammaniti in una tetra città industriale nel nord-est dell'India, Jamshedpur, e di cancellare ogni comunicazione fra i personaggi. Solo raggelanti silenzi. Otterrete qualcosa di molto simile a questo film.
Definire Udaan una storia di rapporti conflittuali fra genitori e figli sembra riduttivo. Udaan è anche una storia di rapporti conflittuali fra genitori e figli, ed è anche una storia di formazione, ma è soprattutto un'efficace rappresentazione di desolante solitudine familiare. I tre protagonisti - e il fatto che due di essi siano minorenni è ininfluente - vivono imbozzolati in un claustrofobico mondo interiore di complesse emozioni, e manifestano il proprio isolamento in modi diversi. Il piccolo, silenzioso Arjun, che non ha mai conosciuto la madre, esorcizza le sue paure in giochi solitari nei quali rivive le prevaricazioni di cui è vittima. L'adulto Bhairav, schiacciato dall'ingombrante ricordo di un padre dispotico e anaffettivo e dalla responsabilità di crescere due figli senza una donna accanto, reagisce con arida aggressività alla sua incapacità di relazionarsi. Il diciassettenne Rohan, sperimentando e osando, con l'energia e le speranze proprie della sua età, non rinuncia ad inseguire la felicità, seppur confusamente sognata. Il suo ingresso in scena scatenerà un effetto deflagrante.

Un buon film, così come un buon libro, dovrebbe innanzitutto emozionare e coinvolgere. L'intrattenimento, la riflessione, l'estetica sono importanti, ma un'opera artistica possiede quel qualcosa in più quando lo spettatore/lettore vi si immerge completamente, sente e vive le stesse emozioni dei personaggi, se ne innamora, è accompagnato per giorni dal ricordo di quanto ha visto o letto.
Udaan emoziona tantissimo. Narra una storia semplice - ottimamente scritta e interpretata -, ma il regista, l'esordiente Vikram Motwane, con piglio deciso crea un'atmosfera da tragedia incombente che impedisce allo spettatore persino di deglutire. E lo fa gestendo in modo impeccabile dialoghi, sguardi, fine introspezione psicologica. Il pubblico è catturato dalla tensione e dall'inevitabile empatia che sviluppa nei confronti del giovane eroe. Ed è premiato da uno splendido finale.

I detrattori di Udaan puntano il dito contro quella che considerano un'esagerata connotazione negativa del personaggio del padre, ma Bhairav non è nè eccessivo nè stereotipato, solo (fortunatamente) poco comune. Anche gli adulti con problemi caratteriali e psicologici si riproducono: l'inadeguatezza ad essere buoni genitori non rende automaticamente sterili. Udaan è lontano anni-luce dalle rappresentazioni bollywoodiane di armonia familiare, nelle quali il disaccordo esplode solo nella scelta del partner per i figli. In Udaan la psicologia degli adolescenti e le dinamiche dei rapporti familiari sono sottilmente indagate. Non solo: la pellicola ci offre uno spaccato realistico dell'attuale classe media indiana, delle fratture generazionali in atto, delle nascenti e insopprimibili aspirazioni di una nuova, sempre più larga fascia di popolazione che invoca il diritto alla propria individualità. Il concetto tradizionale di famiglia indiana si sta sgretolando per l'onda d'urto, sotto lo sguardo preoccupato di adulti incapaci di adeguarsi ai cambiamenti sociali.

TRAMA

Rohan (Rajat Barmecha), orfano di madre, viene espulso dal collegio dove studia e torna a casa dopo otto anni. In questo lungo lasso di tempo non aveva mai rivisto il padre, Bhairav (Ronit Roy), che si rivela inflessibile e violento. Non solo. Il ragazzo scopre di avere un fratellino di sei anni, Arjun (Aayan Boradia), nato dal secondo matrimonio del padre. Della madre del bambino non vi è traccia. Rohan vorrebbe diventare scrittore. Bhairav lo costringe ad iscriversi ad ingegneria e a lavorare nella sua azienda. La brutalità del padre crea un'atmosfera domestica di terrore, ma innesta anche una spirale di ribellione che coinvolgerà, in un modo o nell'altro, tutti i personaggi.

ASSOLUTAMENTE DA NON PERDERE

* L'ultima corsa che impegna Rohan e Bhairav. I muscoli del corpo dello spettatore si tendono, il battito cardiaco accelera, il respiro si blocca, gli occhi si incollano allo schermo. Il senso di liberazione e di libertà che Rohan e pubblico provano insieme è di quelli che stordiscono di felicità. E subito dopo una breve inquadratura che ritrae l'amaro senso di abbandono e lo sconforto di Arjun. Una stilettata in gola. Standing ovation per Vikram Motwane.
* L'interpretazione di Ronit Roy. E' talmente convincente che, ad incontrarlo per strada, verrebbe voglia di prenderlo a bastonate. Sino ad ora il miglior attore in un ruolo negativo del 2010, insieme ad Emraan Hashmi in Once upon a time in Mumbaai.

RECENSIONI

The Times of India: ****
Udaan quest'anno ha rappresentato l'India a Cannes, dove sembra abbia guadagnato consensi. Il film, diretto dall'esordiente Vikramaditya Motwane, è all'altezza della sua fama. Udaan è un ottimo esempio della Bollywood anticonformista e pungente. La pellicola offre un diverso, umorale, introspettivo quadro dell'angoscia esistenziale giovanile, argomento a cui, nel cinema hindi, non è mai stata data l'importanza che merita. Udaan è un film basato essenzialmente sulle performance e sui personaggi. La fredda figura paterna, impantanata nelle sue paure e nelle sue ossessioni da classe media, è piuttosto familiare. Così come l'adolescente ribelle, sognatore, che vuole fuggire dalla routine. Aggiungiamo il personaggio del fratello minore, vittima di abusi domestici, il personaggio del comprensivo zio, il gruppo di amici, ed otteniamo uno studio convincente sulla nostra classe media. Proveniente dalla scuola di cinema di Anurag Kashyap, Udaan possiede l'acuta sensibilità e il nocciolo emotivo dolce amaro tipici della neo-wave cinematografica indiana.
Nikhat Kazmi, 15.07.10

Hindustan Times: ***1/2
In Udaan si avverte una tensione che disturba e che gocciola incessantemente dentro di noi. Pochissimi film provocano un effetto simile negli spettatori. Penso che il cinema possa sia allontanare dalla realtà che costringere a misurarsi con essa. Nel primo caso cito ad esempio Wake up Sid!, una bella storia di formazione nella quale l'ordine naturale delle cose viene in qualche modo ristabilito. Udaan è un raro esempio del secondo caso, una pellicola superiore, un consigliabile debutto di desolante bellezza. Per Rohan i sogni non sempre si avverano, e questa è la realtà con cui la maggior parte di noi deve fare i conti. Il finale di Udaan è un po' deludente, ma forse le storie reali non hanno mai una vera fine, semplicemente continuano ad essere.
Mayank Shekhar, 16.07.10

Cinema Hindi: ****1/2
Punto di forza: l'estrema emotività del film, la regia, la sceneggiatura, le interpretazioni.
Punto debole: -

SCHEDA DEL FILM

Cast:

* Rajat Barmecha - Rohan
* Ronit Roy (Pankh) - Bhairav, il padre di Rohan e di Arjun
* Aayan Boradia - Arjun, il fratellastro di Rohan
* Ram Kapoor (Karthik calling Karthik) - lo zio di Rohan e di Arjun
* Anand Tiwari (Kites) - Apu, l'amico di Rohan
* Manjot Singh (Oye Lucky! Lucky Oye!) - Mannu, il compagno di scuola di Rohan

Soggetto, sceneggiatura e regia: Vikram Motwane, già aiuto regista di Sanjay Leela Bhansali e co-sceneggiatore di Dev D.
Sceneggiatura, dialoghi e produzione: Anurag Kashyap
Colonna sonora: composta da Amit Trivedi (Dev D), con testi di Amitabh Bhattacharya (Dev D), ha conquistato al Giffoni Film Festival 2010 il premio per la miglior colonna sonora assegnato dal Conservatorio di Salerno, con la seguente motivazione: 'La colonna sonora del film Udaan è riuscita a far combaciare perfettamente la musica del linguaggio tonale con la fusion e con la musica classica, e si è immersa nel paesaggio e fra i personaggi con delicatezza e semplicità intrecciandosi perfettamente con la storia. La musica in stile fusion, che sembra recuperare la tradizione della musica indiana mescolandola con la modernità urbana, è particolarmente efficace come vincolo narrativo'. Anurag Kashyap ha esordito nel comporre testi per brani musicali col divertentissimo Motumaster (audio), nel quale presta anche la voce.
Fotografia: Mahendra J. Shetty
Montaggio: Dipika Kalra
Traduzione del titolo: volo, prendere il volo.
Anno: 2010
Awards:
* Giffoni Film Festival 2010: Udaan è stato presentato nella sezione Generator +16, e ha vinto il premio del pubblico, il premio per la miglior colonna sonora assegnato dal conservatorio di Salerno, e il premio del Consiglio Regionale della Campania;
* Filmfare (selezione): miglior film per la critica, miglior attore non protagonista (Ronit Roy), miglior sceneggiatura, miglior soggetto, miglior commento musicale (Amit Trivedi), miglior fotografia (aggiornamento del 02.03.11);
* Star Screen: miglior film, miglior regista, miglior attore in un ruolo negativo (Ronit Roy), miglior attore giovane (Ayaan Boradia) (aggiornamento del 02.03.11);
* Zee Cine: miglior film per la giuria, miglior regista per la giuria, miglior attore in un ruolo negativo (Ronit Roy) (aggiornamento del 02.03.11).
Sito ufficiale
Trailer sottotitolato in inglese

RASSEGNA STAMPA/VIDEO

* 26.05.10, The Times of India: intervista a Vikram Motwane
* 09.06.10, Hindustan Times: dichiarazioni di Ronit Roy
* 19.06.10, Hindustan Times: dichiarazioni di Vikram Motwane
* 25.06.10, Hindustan Times: dichiarazioni di Vikram Motwane
* 10.07.10, Hindustan Times: dichiarazioni di Ronit Roy
* 16.07.10, Hindustan Times: dichiarazioni di Rajat Barmecha
* 28.07.10, The Times of India: dichiarazioni di Vikram Motwane
* 29.07.10, The Times of India: divertente intervista a Vikram Motwane, Rajat Barmecha e ad Anurag Kashyap
* 29.07.10, Hindustan Times: dichiarazioni di Ram Kapoor
* 31.07.10, Hindustan Times: dichiarazioni di Vikram Motwane
* 02.08.10, Hindustan Times: dichiarazioni di Ronit Roy
* 28.08.10, Hindustan Times: intervista a Manjot Singh
* 13.09.10, The Times of India: intervista ad Anand Tiwari
* Aggiornamento del 16 marzo 2012: Anurag, Zoya, Imtiaz and Amole discuss movie-making, Nikhil Ramsubramaniam, Bollywood Hungama. Kashyap dichiara: 'A film like Udaan was languishing for almost 8 years and no one was interested in the film until I decided to produce it along with UTV. Some studios gave me all sorts of weird suggestions like casting Anil Kapoor and his son for the role of the father and son but I didn't pay heed to it and stuck by the director's vision'.
* Bollywood Hungama: live-chat con Vikram Motwane
* NDTV: intervista video a Vikram Motwane e ad Anurag Kashyap
* CNN/IBN: intervista video a Rajat Barmecha
* Video: provino di Rajat Barmecha
* Video: provino di Aayan Boradia
* Aggiornamento del 30.03.11: intervista video a Vikram Motwane raccolta da Bollywood Hungama in occasione del convegno FICCI Frames 2011
* Aggiornamento del 17.04.21: intervista concessa da Vikram Motwane a Film Companion, On how Ken Loach's Kes influenced Udaan, 09.04.2021
* Aggiornamento del 27 aprile 2023 - Vikram, et al, Mayank Shekhar, Mid-Day: 'Motwane says Udaan was originally set in Nashik, in his head, because that’s a similarly industrial, small-town he knew, since his father owns an audio-equipment factory there. “They live in nice little bungalows. The town is very organised. So, I wrote it as a generic place, in fact. Because I knew that world. I could not write in Nashik. It’d be too close to home. And I didn’t want it to be that. So, I wrote it like a Ghaziabad or Faridabad kinda set-up - outskirts of Delhi, where the family lives. The boy sneaks out, comes into Delhi-proper, to party and stuff.” And then he handed the script to director Imtiaz Ali: “Imtiaz read the script and he’s like, ‘You know what, just take a train, go stay with my family in Jamshedpur. Have a look. I am reading this, and I can see those streets.’ I was going to cast Imtiaz’s younger brother, Sajid, in the lead, at that time. This was 2005. “Sajid and I hopped on to a train, went to Jamshedpur, spent four to five days with his family, saw the place - this was perfect! I moved the film to Jamshedpur. The film finally got made in 2009, which is also great, because by then, the viewership had changed; audiences had changed. In 2005, multiplexes were still not what they were by 2010, when we did the film with UTV, with a 225-screen release, which is a big deal for a small film.” Kashyap produced Udaan. (...) This also means the original lead actor, Imtiaz’s brother Sajid, would have passed his teenage by then. Young Rajat Barmecha was brought in for the (...) protagonist. The homework Motwane gave him was “the literature I’d read growing up, movies I’d watched”.'

Vedi anche:

CURIOSITA'

* Udaan è stato presentato in concorso al festival di Cannes 2010 nella sezione Un certain regard, guadagnandosi una standing ovation. Area del sito ufficiale del festival dedicata a Udaan. L'ultimo film indiano in concorso a Cannes era stato nel 2003 Arimpara, in lingua malayalam, diretto da Murali Nair. Udaan è stato inoltre proiettato al Giffoni Film Festival 2010, conquistando una valanga di premi. Articolo di Hindustan Times. Area del sito ufficiale del festival dedicata a Udaan.
* Udaan verrà proiettato al British Film Institute London Film Festival 2010. Area del sito ufficiale del festival dedicata a Udaan. Aggiornamento del 24.11.10: la pellicola è stata inoltre presentata al Doha Tribeca Film Festival 2010. Aggiornamento del 28.09.11: Udaan è stato proiettato al Festival del Film di Locarno 2011.
* Anurag Kashyap, in un'intervista rilasciata a Hindustan Times, riguardo alla presentazione di Udaan al festival di Cannes ha dichiarato: 'La proiezione è andata bene. Il pubblico ha pianto, ha circondato Vikram e lo ha applaudito fino all'uscita. Il film non ha vinto ma ha ricevuto buone recensioni. Variety, Hollywood Reporter e la maggior parte della stampa locale lo hanno giudicato positivamente. Ad alcuni giornalisti francesi non è piaciuto, lo hanno trovato troppo indiano, ma è proprio questo aspetto che mi rende orgoglioso di Udaan. Cannes è davvero piovuto dal cielo. E' stato un onore parteciparvi. Di solito i lavori indiani non sono inclusi nella competizione. Il momento più emozionante è stato vedere il nome di Vikram Motwane fra tutti i registi internazionali. Sono davvero orgoglioso - e geloso - di Vikram. UTV ha contattato diverse persone, e alcuni distributori sembrano interessati. Udaan sarà inoltre proiettato ai festival di Beirut e di Melbourne. L'unico problema è che le pellicole europee hanno una durata solitamente inferiore alle due ore, così stiamo provvedendo ad una versione internazionale di Udaan che verrà presentata in settembre. Ho lavorato con Vikram per molti anni. E' stato lui ad insegnarmi il sound design durante le riprese di Paanch. E' stato direttore della fotografia e del suono. E' stato assistente alla regia di Sanjay Leela Bhansali in due film. Malgrado il suo talento, non riusciva a trovare un produttore che finanziasse Udaan, e questo solo perchè voleva realizzarlo in un certo modo. Lessi la sceneggiatura nel 2003, quando Vikram mi chiese di scrivere i dialoghi. E dopo averla letta gli dissi che solo io avrei potuto produrre Udaan. Tutti mi hanno sconsigliato di occuparmene perchè non c'era nessuna star nel cast. Amo la storia di Udaan, una storia semplice che narra le vicende di un ragazzo che vuole diventare l'uomo che desidera essere, e non l'uomo che il padre vorrebbe lui fosse'.
* Amitabh Bachchan ha scritto nel suo blog: 'Udaan ha ottenuto recensioni critiche incoraggianti. Shabana Azmi e molti altri ne hanno raccomandato la visione, e Udaan merita gli applausi che sta ricevendo. Vikram Motwane è un compagno di scuola di Abhishek e qualche anno fa si presentò a casa nostra con una meravigliosa sceneggiatura. Vikram ha diretto Udaan con una maturità che non ci si aspetterebbe da un esordiente. Nel rumore oggi prevalente nel cinema popolare, questo film giunge come un soffio d'aria fresca. E' semplice ma dal traboccante, intenso contenuto. Oltre alla novità nella realizzazione, spiccano le performance di tutto il cast. Ogni attore sembra inconsapevole della presenza della macchina da presa: l'aspetto più importante e più difficile nel nostro mestiere. La storia viene interiorizzata dal pubblico: Jaya ed io ne abbiamo parlato a lungo dopo la proiezione'. Testo originale.
* Karan Johar ha scritto nel suo profilo in Twitter: 'Udaan è davvero brillante. Vikram Motwane regala un meraviglioso debutto, supportato da un cast favoloso. Ronit Roy è una rivelazione!'.
* La UTV Motion Pictures ha indetto un sondaggio on-line rivolto a utenti di età compresa fra i 12 e i 19 anni residenti nelle maggiori città indiane. Circa mille ragazzi hanno aderito all'iniziativa. Ecco alcuni risultati: il 30% vorrebbe cambiare corso di studi, il 30% preferisce non parlare ai genitori dei propri problemi, il 40% dei ragazzi è dipendente dal fumo, il 40% delle ragazze e il 50% dei ragazzi consumano alcol, nove ragazzi su dieci e sette ragazze su dieci sono favorevoli ai rapporti pre-matrimoniali. Articolo originale. Fra le altre iniziative promozionali, citiamo la (discutibile) rappresentazione pubblica della scena di Udaan nella quale il protagonista distrugge l'automobile del padre, e, più ironicamente, la proiezione del film Angoor di Kanti Shah.
* Vikram Motwane ha rilasciato a The Times of India un'intervista molto personale: 'Mia madre e mio padre divorziarono quando avevo dieci anni. E sono diventato un regista grazie a questo: mia madre iniziò a lavorare e conobbe Sanjay Leela Bhansali. La loro separazione mi destabilizzò un po' perchè ai quei tempi era un evento piuttosto raro: nella mia classe eravamo solo in due a provenire da famiglie con genitori divorziati. Credo che queste esperienze ti facciano interiorizzare le emozioni. Dovetti anche fare i conti con tonnellate di rabbia, però io sono quel tipo di persona che supera i problemi abbastanza rapidamente. Udaan deve forse qualcosa alla mia storia personale, ma ancor più ad alcuni film che ho visto, ad alcuni libri che ho letto, a certa musica che ho ascoltato (Born to run e Darkness on the edge of town di Springsteen), a certe esperienze raccontatemi dai miei amici. Il personaggio di Bhairav si ispira ad una persona reale ora defunta'.
* Pare che Vikram Motwane abbia lavorato gratuitamente al film. Altrettanto ha fatto la moglie Ishika, fotografa di professione, che ha scattato tutte le immagini mostrate in Udaan e nelle quali impersona la madre di Rohan.
* Ronit Roy è un noto attore televisivo. Possiede inoltre una società specializzata in sicurezza. Fra i clienti: Shah Rukh Khan e Aamir Khan. Il fratello Rohit, anch'egli attore televisivo, ha diretto l'ottimo episodio interpretato da Shabana Azmi e da Naseeruddin Shah incluso in Dus Kahaniyan. Proviamo a riconciliarci con Ronit Roy: ecco il video della sua esibizione al noto show televisivo Superstars Ka Jalwa.
* Rajat Barmecha si presentò all'audizione per Udaan con i capelli lunghi. Gli venne chiesto il titolo del suo film preferito, e lui rispose Salaam Namaste. Vikram Motwane e Anurag Kashyap lo bocciarono. Quanto a Rajat, li odiò entrambi. Ma poi venne scritturato e, per entrare meglio nel personaggio di Rohan, Rajat, al suo arrivo a Jamshedpur, fu costretto in stato di isolamento: chiuso in camera, non poteva incontrare nessuno. Gli fu concesso il telefono solo per un'ora al giorno. Niente televisione. Doveva indossare solo i vestiti approvati dal regista. Vikram gli mostrò alcuni film quali I quattrocento colpi di Truffaut, 8 mile di Curtis Hanson e Billy Elliot di Stephen Daldry. Articolo originale.
* Ram Kapoor è un attore televisivo di grande successo che ha studiato recitazione presso la prestigiosa Stanislavski Method Acting Academy di Los Angeles. Durante il suo soggiorno negli USA si guadagnò da vivere vendendo automobili, carte di credito, abbonamenti a canali televisivi via cavo, e lavorando presso Starbucks.
* Anand Tiwari era al festival di Cannes 2010 con ben due film: Udaan e Fair Game, quest'ultimo diretto da Doug Liman, con Naomi Watts e Sean Penn. Oltre al già citato Kites, Anand ha interpretato Slumdog millionaire, The President is coming e Aisha. L'attore ha dichiarato che per lui non ha fatto alcuna differenza recitare accanto a Hrithik Roshan in Kites e a Naomi Watts in Fair Game...
* Il film per adulti che i ragazzi guardano al cinema all'inizio di Udaan è Angoor, di Kanti Shah, regista hindi noto per i suoi B-movies e amato da una larga fascia di intellettuali indiani. Scorrendo la sua filmografia, si incontrano titoli davvero ironici quali Duplicate Sholay o Lage Raho Partner. La pellicola più famosa è Gunda, del 1998, premiata ad oggi dagli utenti di IMDB con un esaltante 7,7/10. Il leggendario Sholay deve accontentarsi di un 7,6...
* Jamshedpur fu edificata da Jamshetji Nusserwanji Tata, il fondatore del Tata Group, ed è denominata Steel City. Le sequenze in fabbrica contenute in Udaan sono state girate proprio negli stabilimenti Tata di Jamshedpur.
* Riferimenti a Bollywood: Muqaddar Ka Sikandar, Amitabh e Abhishek Bachchan.
* Film che trattano il tema della solitudine familiare: Heaven on Earth. Film che trattano il tema dell'incomprensione fra genitori e figli: Gandhi my father, Taare Zameen Par, Little Zizou. Parzialmente Apaharan, Namastey London, Rang De Basanti, Wake up Sid!, 3 idiots, Badmaash Company, Love Sex Aur Dhokha. Fra i romanzi, consigliamo Londonstani di Gautam Malkani e Le ceneri di Bombay di Cyrus Mistry.

GOSSIP & VELENI

* Vikram Motwane era nei giorni scorsi al festival di Venezia in occasione della prima mondiale del film That girl in yellow boots girato dall'amico Anurag Kashyap. Quanto a Cannes, Vikram vi era già stato: aveva accompagnato Sanjay Leela Bhansali nel 2002 per la proiezione di Devdas.
* Ancor prima di diventare aiuto regista di Vidhu Vinod Chopra, Sanjay Leela Bhansali aveva costituito insieme alla madre di Vikram Motwane una società per la produzione di filmati pubblicitari. Bhansali fu il primo a cui Vikram mostrò la sceneggiatura di Udaan, ma il celebre regista si rifiutò di produrlo.
* Durante la proiezione di Udaan al festival di Cannes, Motwane era comprensibilmente agitato. Ronit Roy, seduto accanto a lui, continuava a ripetergli: 'Respira, respira...'. Non solo: pare che il giovane Barmecha non avesse nulla di appropriato da indossare per la sfilata sul tappeto rosso. Anurag Kashyap è riuscito a procurargli all'ultimo momento l'abito scuro di ordinanza. Fra il pubblico in sala sembra fosse presente anche il noto scrittore Paulo Coelho.
* Motwane, in passato aiuto regista di Bhansali, conobbe Aishwarya Rai sul set di Hum Dil De Chuke Sanam e di Devdas. Vikram ha chiesto alla diva, presente a Cannes per Raavan, di partecipare alla prima di Udaan, ma Ash ha declinato l'invito perchè in partenza per l'India per le attività promozionali a sostegno del film di Ratnam. Anurag Kashyap, deluso dall'indifferenza mostrata dalle celebrità indiane presenti a Cannes nei riguardi di Udaan, al suo rientro a Mumbai ha cancellato il party di festeggiamento per la pellicola. Hindustan Times riporta: 'Alla conferenza stampa organizzata presso l'India Pavillion prima della proiezione di Udaan, il regista ha risposto a domande ovviamente vacue poste dai pochi giornalisti intervenuti che non avevano ancora avuto la possibilità di vedere il film. Udaan è stato girato in 42 giorni. L'ultima pellicola indiana presentata al festival di Cannes era stata nel 2003 Arimpara, film in lingua malayalam diretto da Murali Nair, incluso nella sezione Un certain regard. Quindi ci saremmo aspettati grandi celebrazioni per Udaan. Invece la conferenza stampa è iniziata con cinquanta minuti di ritardo. Alcuni giornalisti hanno abbandonato la sala, anche perchè il programma del festival è fitto di eventi, e il meeting coincideva con la proiezione di Carlos di Olivier Assayas. Ora, quale giornalista internazionale degno di tale nome si perderebbe una pellicola come Carlos per partecipare ad una conferenza stampa di un regista sconosciuto il cui lavoro d'esordio non è stato ancora presentato? Naturalmente i PR di Motwane sono novizi a Cannes, ma anche l'India Pavillion ha le sue responsabilità, in quanto non è riuscito a facilitare i rapporti fra i visitatori indiani (giornalisti inclusi) e l'industria cinematografica internazionale. Non è stato organizzato alcun evento per celebrare Udaan. Ci si è limitati ad un singolo annuncio in inglese in Variety. Purtroppo Udaan dovrà penare parecchio per farsi notare.' Articolo originale.
* Pare che Vikram Motwane avesse scritturato Kay Kay Menon per il ruolo di Bhairav. Kay Kay, un mese prima dell'inizio delle riprese, rescisse il contratto.
* Ronit Roy si è beccato un pugno davvero potente da parte di Rajat Barmecha in una delle sequenze di Udaan, tanto da dover ricorrere all'intervento di un chirurgo...

Cannes 2010. Da sinistra: Ronit Roy, Ram Kapoor, Vikram Motwane, Ishika Motwane, Rajat Barmecha, Anurag Kashyap.

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