23 giugno 2012

BITTOO BOSS




Se si dovesse preparare una lista delle cose in cui il popolo indiano non ama porsi alcun limite ai primi posti troveremmo di certo il cinema e i matrimoni, il sodalizio movie + marriage ha prodotto molti titoli di diverse tipologie e continua ad essere una combinazione ideale nonostante nuovi generi prendano il largo. Sulla scìa del fortunato Band Baaja Baarat il film cerca di unire i due ingredienti evergreen sigillandoli in una confezione moderna e  trovando pure il coraggio di aggiungere  riflessioni più audaci. I presupposti ci sono ma quasi tutto va storto, forse a causa dell’inesperienza dei creatori (e degli interpreti) o di un’eccessiva tensione sui possibili interventi della censura.


TRAMA
Bittoo (Pulkit Samrat ) gira video di matrimoni ed è soddisfatto della sua carriera fino a quando la fidanzata Mrinalini  (Amita Pathak), che proviene da una famiglia benestante, non inizia a chiederli di trovare un lavoro più fruttuoso.  Sedotto dall’idea di guadagnare facilmente il ragazzo acconsente  di spiare coppie in viaggio di nozze  per  vendere  il materiale ripreso al titolare di una tv per soli adulti.


Bittoo Boss è di certo poco raffinato ed entusiasmante ma non completamente da buttare, si tratta di un film dal taglio dilettantesco  che non aggiunge niente di nuovo nel panorama cinematografico ma fotografa, seppur in modo superficiale e buonista, alcuni aspetti interessanti.  Le nuove generazioni vogliono di più, è un dato di fatto, sentono la pressione di una società più nevrotica e global e cercano i mezzi per ottenere con rapidità lo stile di vita desiderato.  Altra verità innegabile è l’attenzione, quasi maniacale, alle preparazioni di matrimoni in grande stile, con centinaia di invitati, feste interminabili, quintali di cibo e un susseguirsi di diverse celebrazioni.  Le famiglie amano immortalare l’evento con videoclip dal taglio alquanto bollywoodiano, alla Hum Aapke Hain Kaun per intenderci, ricchi di effetti speciali, colonne sonore cinematografiche, danze di gruppo ed euforia.   All’interno di un quadro piuttosto realistico bene si inserisce un protagonista giovane e appassionato per il suo lavoro ma sottoposto alle pressioni di una fidanzata impegnata ad assicurarsi che lo stipendio sia sufficiente a finanziare il suo shopping, proiettando nella società un’immagine dinamica e prosperosa. Bittoo (nome del protagonista di Band Baaja Baarat, evidente fonte d’ispirazioni per il primo tempo) aggiunge al suo nome Boss, da Big Boss, programma televisivo dal quale è nato anche il nostrano Grande Fratello.  Dai romantici video matrimoniali si passa alla Real Tv dai contenuti scottanti, telecamere nascoste trasformano coppie normali in inconsapevoli attori di film a luci rosse, mentre i protagonisti continuano ad ignorare l’esistenza delle riprese qualcuno trae guadagno dall’esposizione della loro vita privata.  Il twist della seconda parte si ispira a un fatto di cronaca piuttosto imbarazzante e realmente registrato, il più delle volte si trattava della perversa curiosità di alcuni albergatori, in altri casi di vero e proprio commercio di materiale pornografico girato senza consenso.
Pur partendo da spunti interessanti Bittoo Boss non riesce a crearsi una propria personalità e finisce per scherzare ingiustamente su una tematica seria, una maggiore dose di coraggio l’avrebbe reso meno odioso, manca un pizzico di cinismo, e perché no, di cattiveria nel protagonista, che pecca senza sporcarsi le mani ed esce fuori dai pasticci illeso e immacolato. Non è accettabile. Il regista avrebbe fatto bene ad astenersi dal riversare fiumi di stucchevole moralismo senza alcun controllo, così come Pulkit Samrat si sarebbe dovuto tenere alla larga dall’acconciatura sfoggiata da Ranveer Singh in BBB (anche perché in quanto a fascino e look il paragone non è destinato a reggere).

Il mio giudizio sul film : ** 2/5


ANNO : 2012
REGIA : Supavitra Babul

CAST
Pulkit Samrat ……………. Bittoo
Amita Pathak ……………. Mrinalini

COLONNA SONORA : Raghav Sachar




QUALCOS'ALTRO:

Nonostante Bittoo Boss sia ambientato a Shimla, Chandigarh e Amritsar a parte alcune scene in esterna tutto il film è stato girato negli studios di Mumbai.

Il trailer del film è stato più volte bloccato dai controlli del Film Censor Board, la censura ha obbligato una pesante revisione dello script, molte scene sono state tagliate o girate di nuovo, interventi che sicuramente hanno compromesso in maniera decisiva la possibile riuscita della pellicola. Breve articolo di The Times of India dedicato all'argomento (febbraio 2012).

Vedi anche An Insider's View of the Film Centre Board, segnalazione dell'interessante articolo redatto da Mayank Shankar sul lavoro di revisione da parte della censura indiana. (Cinema Hindi, Breaking News, 22.06.12)

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