01 settembre 2012

GABBAR SINGH



L’originale Dabangg ha in sé molte caratteristiche di un film del sud dell’India, il suo successo ha scatenato una  frenetica corsa al remake e  star di altre cinematografie si sono tempestivamente candidate per vestire i panni di Robin Hood Pandey compiendo nuove rivisitazioni del personaggio. Gabbar Singh ha travolto il botteghino e si è dimostrato un uragano fin dal primo giorno di proiezione. L'esuberante Pawan Kalyan esulta e festeggia la sua rimonta.


TRAMA
Venkata (Pawan Kalyan) per dimenticare le sue liti in famiglia ogni giorno si rifugia in un cinema dove proiettano sempre Sholay. Gli anni passano e il ragazzo diviene un poliziotto poco incline a rispettare le regole ma irrefrenabile nella sua corsa alla giustizia, nessuno conosce il suo vero nome, tutti lo chiamano Gabbar Singh, come il suo personaggio cinematografico preferito. Un giorno la voglia di rivedere la madre (Suhasini Maniratnam) lo riporta al villaggio natale, ma Venkata  lo troverà molto diverso da come lo ricordava e ci sarà bisogno di un suo intervento per ridimensionare le smanie di poter di un ambizioso capobanda (Abhimanyu Singh) e del viziatissimo fratellastro (Ajay).


Per quanti remakes di Dabangg possano nascere nessuno riuscirà veramente a battere il film di partenza. L’esplosiva versione con Salman Khan e Sonakshi Sinha è insuperabile e impossibile da raggiungere, alle altre pellicole non resta che attingere e riproporre qualche dettaglio, sperando che siano le variazioni sul tema, e l’effetto sorpresa tra ciò che è nuovo e ciò che già si conosce, a vincere la resistenza degli spettatori.   Ad Harish Shankar va il merito di aver saggiamente attinto da una celebre fonte  senza abbandonarsi ad un vero e proprio remake (come è stato invece pensato per Osthe, il film tamil). Dimenticatevi  per qualche ora di aver mai visto Dabangg e immergetevi  a mente libera in Gabbar Singh, varieranno locations e situazioni, vedrete dominare la scena da un eroe un po’ poliziotto e un po’ bandito che si cimenta in inseguimenti a cavallo, l’atmosfera rurale cede il passo ad un’inclinazione ancora più western e mentre Malaika Arora cambia passi e costumi per adattare la sua Munni ad una travolgente item song telugu gli Emirates vengono sostituiti da un’esoticissima Svizzera.
Essere troppo fedeli a volte non giova alla qualità di buon remake e il cinema ha bisogno di nuovi abbinamenti e nuove alchimie. Gabbar Singh nasce in modo creativo e piuttosto che pretendere di essere il nuovo Dabangg  si serve della trama per giocarci a suo piacimento. Miracolosamente la beffa funziona e si trasforma in qualcosa di carino. Il volto del poliziotto dai modi poco ortodossi  è Pawan Kalyan, uno dei numerosi mass hero tollywoodiani, celebre soprattutto per il successo di un film d’azione / intrattenimento : Jalsa, divenuto un fenomeno popolare.  L’attore ha un bello sguardo, si diverte e affronta l’impresa con lo spirito giusto: l’ironia. Il suo Gabbar Singh piace, diviene un gradevole personaggio da fumetto, dinamico e ammiccante.
Forse le recensioni entusiastiche sono un tantino esagerate ma sicuramente il film è divertente e c'è poco da buttare, si tratta di un one - man show che contro ogni previsione non straborda di eccessi e si mantiene omogeneo e piacevole. Il protagonista propone un linguaggio del corpo  ben  caratterizzato, Pawan  è estroso e divertente, ha il phisique du  role per scatenarsi a fianco di Malaika Arora  e corteggia con compiaciuta goliardia la sua dama. Se la scelta dell’eroe è stata azzeccata, quella di Shruti Haasan pare invece un po’ infelice, Shruti appare troppo eterea e per niente desiderabile e carnale, il suo look da scolaretta non aiuta la costruzione del personaggio,  che avrebbe dovuto essere più stuzzicante e verace, sulla scia di quello interpretato da Sonakshi Sinha e da Richa Gangopadyay prima di lei. Promosso a pieni voti invece il compositore della colonna sonora, Devi Sri Prasad, celebrato autore di infiammanti tormentoni musicali che continua a non sbagliare un colpo e sforna brani eccezionalmente orecchiabili e appetitosi.



Il mio giudizio sul film:  *** 1/2 , 3,5/5

ANNO: 2012
LINGUA : Telugu
REGIA: Harish Shankar

CAST:
Pawan Kalyan ………………………… Gabbar Singh
Shuti Haasan ……………………….. Laxmi
Abhimanyu Singh …………………. Sidhappa Naidu
Ajay ……………… il fratello minore di Gabbar
Kota Srinivasa Rao …………………….. il padre di Laxmi
Suhasini Maniratnam ………………….. la madre di Gabbar
Malaika Arora …………………… item girl nel brano “Kevvu Kekka”


COLONNA SONORA : Devi Sri Prasad
PLAYBACK SINGERS:  Karthik, Swetha Mohan, Mamta Sharma, Shankar Mahadevan, Murali, Baba Sehgal, Gopika Poornima



QUALCOS'ALTRO:

Gabbar Singh : locandina e trailer

Chi sono Pawan Kalyan e Shruti Haasan? Qualche informazione in : I Volti Maschili e Femminili del Cinema Telugu.

Malaika Arora, scatenatissima nell'item song "Kevvu Keka" ha già danzato in un film telugu prima di Gabbar Singh, compare infatti nella sexy coreografia di  "Ratraina Naku" da Athidi. Nella versione tamil Oshti Malaika è stata sostituita da Mallika Sherawat che ha danzato in "Kalasala" con Silambarasan.  L'attore Sonu Sood ha invece partecipato sia a Dabangg che a Osthe ma in Gabbar Singh il suo personaggio è andato ad Abhimanyu Singh.

Devi Sri Prasad è in parte responsabile dell'enorme successo popolare di Pawan Kalyan, il film Jalsa, che ha trasformato Pawan in The Power Hero, è guidato da una sua pepatissima colonna sonora divenuta stabile dominio delle radio. Provate a viaggiare in auto o in bus a Hyderabad ed evitate di ascoltarla.. sarà impossibile. Il brano "Gaallo Tellinatunde" è anche brevemente citato in una scena di Gabbar Singh.



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