30 luglio 2016

FAN

 
diretto da Maneesh Sharma, con ShahRukh Khan.
Siamo a metà strada, qualche uscita importante è ancora attesa, ma viene voglia di sbilanciarsi e affermare che Fan è il miglior film dell'anno.
Non quello dalla sceneggiatura più inattaccabile, non quello che ha incassato di più e probabilmente nemmeno quello che sarà più premiato. Ma il più potente e il più sorprendente. Quello che non si fa dimenticare, quello che ci ha fatto pensare, ripensare e ricredere. Quello che ha portato qualcosa di nuovo.
Quello che stavolta non ce n'è per nessun altro.

LA TRAMA
Il giovane Gaurav è un fan della superstar Aryan Khanna da tutta la vita. Si pettina come il suo idolo, si veste come lui, si muove come lui, ne imita la voce e lo impersona nelle feste del quartiere di Delhi in cui è cresciuto e vive.
In occasione del compleanno di Aryan, Gaurav ha la possibilità di partire per Mumbai, il suo sogno è quello di incontrare la star e fargli gli auguri di persona.
I conti con la realtà però non saranno indolore, né privi di conseguenze per nessuno dei due protagonisti.

SECONDO ME ***** 5/5
Pare che Maneesh Sharma, regista di Band Baaja Baaraat e di Ladies Vs Ricky Bahl, nonché produttore di Dum Laga Ke Haisha, abbia cominciato a pensare a Fan un giorno che era in visita a Mannat, colpito dalla quantità di persone assiepate sotto casa di SRK, in attesa di scorgerne un frammento. Una moltitudine che sicuramente fa una certa impressione.
La passione degli indiani per il Cinema non è da sottovalutare e ancora meno lo è l'amore che dimostrano per i loro divi. Qualcosa che non ha paragoni al mondo e che si può accostare, giusto per rendere l'idea, al fanatismo suscitato dalle star musicali internazionali, neanche quelle di oggi, che nessuna reggerebbe il confronto, ma quelle di una volta, come Elvis o i Beatles. Per questo motivo lo script di Fan che affronta il tema del rapporto star-fan è un'intuizione piuttosto brillante, un'idea semplice come un uovo di Colombo, ma anche di grande attualità. E' un argomento che interessa tutti (chi non ha provato almeno una volta una passione vera, profonda, carnale per un cantante o un attore?) e che apre a diverse riflessioni.
Fan è un film complesso e cupo perché Maneesh Sharma è rimasto fedele alle sue intenzioni di riflettere su un fenomeno, di mostrare qualcosa, di svelare una verità. Ed è un film che colpisce emotivamente, che coinvolge, che, come fosse uno specchio, rimanda allo spettatore il riflesso di se stesso. Perché Gaurav Chandna è un folle, ma prima di oltrepassare quel confine, prima di scivolare al di là, lui era uno di noi.
Il confine, il limite, si trova ben prima di arrivare all'aggressione fisica. Forse già nell'illusione di avere una connessione con il proprio idolo. Oppure nella pretesa che egli aderisca all'immagine che abbiamo di lui.
La fama la si deve davvero all'amore dei propri ammiratori o è il frutto del talento, del lavoro di qualcuno messo in luce dall'occasione giusta e da un po' di fortuna, in modo che il mondo possa accorgersi di lui?
Tutti sono in grado di immaginare che cosa significhi essere un fan. Il film si concentra su Gaurav, sui suoi stati d'animo, è facile, fino ad un certo punto, provare empatia per lui.
Più difficile è capire che cosa ci sia dietro ad Aryan Khanna. Non sono in molti a sapere che cosa significhi essere una star venerata universalmente.
E chi è il divo fra i divi? Maneesh stesso ha dichiarato che la storia di Fan è nata pensando a SRK e che non sarebbe stata realizzata se non con lui.
Per costruire Aryan sono state usate immagini storiche della carriera di SRK. Il fatto che non sia stato ideato un personaggio del tutto nuovo offre un ulteriore piano di profondità. Aryan sembra vero. Di più: sembra SRK.
L'attore ha dichiarato: "He’s more real, more grounded, more practical, less mad and probably less compassionate in his dealings than me. He’s scarily real, and I’m not like that at all" (Open *) e che si tratta di un protagonista totalmente inventato, ma di fatto la vita e la carriera di SRK sono parte del film.
In una sequenza che sicuramente entrerà a far parte della storia del Cinema, SRK interpreta Gaurav  che imita Aryan mentre sullo sfondo scorrono le immagini tratte dai film e dalle performance live di SRK stesso. Impossibile non pensare allo stato di super star dell'attore e non interrogarsi sul suo personale rapporto con la fama, i suoi fan e la sua immagine pubblica.
Che impressione abbiano questi semidei delle persone che li seguono con tanta dedizione e fervore, forse ce lo indica il fotogramma del viso trasfigurato di Gaurav  che urla  sotto casa di Aryan. Di certo è una scena inquietante quanto emblematico ed indimenticabile.
In un bell'articolo di Paromita Vohra pubblicato su The Indian Express, nel contesto di un discorso più ampio in cui è analizzato il ruolo di SRK nella società indiana, l'autrice scrive di "uccisione del vecchio fan": " The star advises the fan to live a full life of love, work, family and community. By symbolically killing the old fan, is SRK killing an old self? Is he hoping for a new gaze that he can meet, so he may renew himself?" (*), come a voler confermare la tesi della corrispondenza tra personaggio e persona.
E mentre da una parte Fan toglie ogni illusione che ci si possa mai avvicinare veramente a qualcuno che si conosce solo attraverso uno schermo, dall'altra suggerisce che ci stia raccontando qualcosa di SRK, che il protagonista vero sia lui e non Khanna. Ma è un inganno.
Prima della diffusione del trailer, si immaginava che Fan fosse una commedia d'intrattenimento, qualcosa di spiritoso che avrebbe mostrato le simpatiche stravaganze di un fan appassionato. Nonostante Maneesh Sharma, secondo me intelligentemente e coerentemente rispetto al pubblico a cui si rivolge, abbia inserito diverse scene, in particolare d'azione, che riportano l'intera pellicola alla dimensione di entertainment movie, questa è tutt'altro che una commedia. Nessuno si aspettava un tale livello di serietà e di dramma.
E nessuno si aspettava questo ShahRukh Khan.
La sua infatti è un'interpretazione pazzesca. Al di là della trasformazione fisica.
Pur non essendo la prima volta che l'attore stupisce  con le sue capacità, sembra proprio che i doppi ruoli lo stimolino (come in Duplicate, come in Don, come in Rab Ne Bana Di Jodi), è riuscito una volta di più a spostare l'asticella. E chi si era dimenticato di lui, chi ha pensato che non sapesse più recitare, che non fosse più quello di una volta, ha avuto una risposta forte e chiara. Più forte e più chiara di quanto fosse possibile indovinare.
Il trailer di Fan è uscito il 29 febbraio scorso suscitando un certo clamore. Molti colleghi di SRK e tutta la film fraternity hanno voluto complimentarsi e commentare. Anurag Kashyap, centrando meravigliosamente il punto, ha tweettato: "next year awards Best Actor, Actor in a negative role, debutant, booked #srk #fan..(*)
Raja Sen, critico senza cuore (scherziamo Sen, ti vogliamo bene, soprattutto perché Fan ti è piaciuto!), ha scritto: "Shah Rukh Khan is jawdroppingly good in Fan, both as the 25-year-old young admirer and as the jaded but determined ageing movie star. It is an immensely brave performance demanding stunning commitment, and he shines."(*).
E SRK risplende davvero.
Fan è l'evento dell'anno. E' un film che non si può evitare, che discuterete da mille prospettive, perché ha mille angolazioni.
Guardatelo, vi lascerà sconvolti, vi lascerà tristi, vi toglierà qualcosa. Poi però vi sentirete grati.

Il brutto:
- L'incontro-scontro tra Gaurav e Sid è il passaggio più debole del film.
- Fan non ha fatto un grande incasso, non è entrato nel famoso 100 crore club. Molti hanno analizzato e fornito diverse plausibili cause, come la mancanza di una protagonista femminile o di numeri musicali. Una, la più interessante è stata suggerita dallo stesso SRK, secondo il quale la motivazione di Gaurav, quella di ricevere le scuse da parte di Aryan, fosse un po' debole: "We reduced the guy's (Gaurav Chandna) passion for his icon (Aryan Khanna) by asking for a very small thing in return for the destruction of his life. He asked him for a 'sorry'; he should have asked him for his life. He should have said, "You killed the fan in me, I want to kill the star in you." 'Sorry' wasn't strong enough a plot point to base the whole film on as Gaurav's character was destroyed. Or maybe the film just wasn't good enough. It became purposeless. And it got rejected."(The Huffington Post) (*)
Io aggiungerei che Fan, per certi versi, è una visione disturbante, è un film che assesta qualche pugno. Non tutti la prendono bene.

Il bello
- La canzone e il video Jabra, che non compare nel film. Cantata tra l'altro in 11 lingue, dall'arabo al telegu. Ecco la mashup version.
- SRK che corre e si arrampica  per le strade di Dubrovnik in smoking: SI SI SI (quando lo chiameranno per fare 007???)
- La lotta tra Gaurav e Aryan, in cui Gaurav finisce con il viso schiacciato contro il finestrino di una macchina (perché mio marito ne è rimasto entusiasta).
- Shahrukh Khan, Shahrukh Khan, Shahrukh Khan.
Per come ha sopportato il disagio di recitare sotto le inevitabili e fastidiose applicazioni, per come è riuscito nonostante quelle ad essere espressivo.
Per uno dei suoi ruoli migliori di sempre. Per questo film che per magia è come se fosse il primo. E invece arriva dopo tanti che sarebbero già più che abbastanza.
Per come è stato capace di essere qualcosa che conosciamo e qualcosa di nuovo, una conferma ed una sorpresa. Ancora.

CURIOSITA'
- Fan è il primo film con SRK senza canzoni.
- Alcune sequenze inserite nel film durante la scena in cui Gaurav vede Aryan per la prima volta, sono state realmente girate sotto la casa di SRK, il giorno del suo compleanno.
Gli interni della casa di Aryan invece sono un set e non sono stati filmati all'interno di Mannat.
- Per diventare Gaurav, SRK si è sottoposto ad estenuanti sessioni di prove che si sono protratte per mesi. Durante le riprese il look definitivo, combinazione di make up e applicazione prostetiche, oltre che di un lavoro di vfx in post produzione, ha richiesto delle sedute di 4, 5 ore al giorno.
Per cambiare un volto amato da venticinque anni, perché fosse lo stesso ma di un altro, è stato chiamato il plurivincitore di Oscar Awards Greg Cannon. The making of Gaurav.
- Nel dvd/bluray di Fan c'è uno speciale dedicato al fenomeno dei fan, intitolato Tu Nahin Samjhega (tu non puoi capire), frase cult di Kuch Kuch Hota Hai, pronunciata anche da Gaurav.
- Le prime parole sussurrate da Gaurav imitando Aryan sono: dil se, altro film con SRK.

(*) Grazie a CinemaHindi per tutte le segnalazioni e gli aggiornamenti


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